C’è una cosa che vorrò fare coi miei figli. Se mai ne avrò.
Tramandare la stessa passione che ho io per il territorio in cui vivo.
Mi sembra impensabile vivere in un luogo senza conoscerlo, senza avere voglia di esplorarlo.
I miei genitori, da sempre, mi hanno abituata a fare una gita domenicale fuori porta.

Che non voleva dire andare chissà dove, ma semplicemente esplorare quello che c’era attorno di interessante.

E magari approfittare di un insolito sole di dicembre per fare l’ultima passeggiata dell’anno.
E quei sanpietrini dorati che sembrano tessere dei mosaici bizantini, ci avete fatto caso?
Ora, so di dire una cosa estremamente romantica, ma non credo esista niente di più bello del sole che bacia gli oggetti e i luoghi.
Li bacia proprio, li accarezza, li illumina, gli da una forma che prima non avevano. A volte anche accecante, ma sempre limpida, come quando viene fuori l’auto dagli spazzoloni dell’autolavaggio e sembra quasi tirare un sospiro di sollievo.
Ma della mia meteoropatia, parliamo un’altra volta.
Se vuoi leggere subito, ogni volta che scrivo una cosa nuova: