
Sfocata.
Annebbiata.
Non ricordo niente di questa foto, ed è strano, perché di solito ricordo anche le foto più storte, sciocche o sbagliate.
E forse non è un caso che io debba ricordarmi di una foto così, in un giorno in cui sono sfocata uguale.
Perché ci sono davvero un sacco di cose che si possono dire di me oggi, tranne che io sia a fuoco.
Sono spersa, perché a volte le cose che mi piacciono non sono quelle che mi fanno bene.
Spersa, perché a volte non so in che direzione andare,
spersa perché a volte mi impegno ad alzare così tanto le aspettative che poi a deluderle ci vuole un attimo.
spèrso agg. [part. pass. di sperdere]. – 1. a. Che ha perduto chi l’accompagnava, lo custodiva, lo guidava e sim.: un bambino s.; cani spersi. b. non com. Disperso, non più unito: una famiglia spersa. 2. Lo stesso che sperduto, cioè spaesato, disorientato, a disagio in ambienti estranei: è un uomo semplice, e in quell’ambiente di intellettuali si sente un po’ s.; se vado in strada mi pare che tutti mi guardino, insomma mi sento sperso (P. Levi).
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