
Incontrai questa fiera e affascinante gattona in un pomeriggio di fine estate. Stavo andando a casa di un’amica e non ricordo perché mi misi a fare due passi in questo parco vicino casa sua, forse ero in anticipo.
Io e questa gatta ci facemmo qualche coccola e, a quei tempi, mi sembrava impensabile poter essere coccolata da un gatto e non da un cane.
Negli ultimi anni i gatti hanno imparato ad amarmi e io ad amare loro.
Ho imparato a comprendere profondamente quel senso di libertà che reclamano; quel loro levarsi di torno e farsi i fatti propri per un po’.
Che non vuol dire che non ci amino, ma che a volte hanno bisogno di starsene per conto loro. Ci insegnano l’attesa.
E poi quello sguardo calmo, fiero. Di chi sa farsi rispettare.
Quest’anno vorrei essere un gatto.
Uno di quelli che percorre il suo cammino con determinazione, senza essere turbato da niente.
Uno di quelli che sa levare le tende quando pensa che sia il momento giusto di farlo.
Uno di quelli che ti ama, a modo suo. In modo irresistibile.

Ora, amici dei cani, non me ne vogliate.
Io sono cresciuta con un infinito amore per i cani. Impazzisco di fronte a ogni peloso che trovo per strada.
Ma la cosa che più mi piace di me, recentemente, è il fatto di darmi una possibilità.
Darmi la possibilità di scoprire che i gatti non sono poi così male, ad esempio.
Darmi la possibilità di cambiare idea, di pensare l’impensabile, di assaggiare cose nuove, di sperimentare nuove sensazioni.
E, per questo nuovo anno, vorrei darmi la possibilità di mettere in moto nuove abitudini.
Per far rimanere il mio cervello elastico come quello di una bambina che è pronta a conoscere tutto, senza pregiudizi.
pregiudìzio (ant. pregiudìcio) s. m. [dal lat. praeiudicium, comp. di prae- «pre-» e iudicium «giudizio»]. – praeiudicium sentenza anticipata.
E voi, a che animale vorreste assomigliare quest’anno?
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