Le facce dei treni

Faenza, 2016

Quando prendete un treno, che fate?
Io ascolto la musica solitamente. O leggo. O guardo il telefono.
Ma i volti.
Quelli li guardo sempre.

Ieri sera su una Freccia da Milano a Pescara guardavo i volti: ero stanchissima, le gambe a pezzi, avevo sete e niente acqua, fame ed erano finiti i biscotti. Il cellulare che si stava ricaricando bolliva ogni volta che lo prendevo in mano e ho deciso di lasciarlo stare.
Allora guardavo i volti e pensavo: chissà quanta gente, su questo vagone, è felice.

Chissà se la ragazza seduta più avanti, con il suo manto di boccoli castani e la bocca sottile, è felice. O stanca. Lo sguardo è sempre stato stropicciato, fino a che non si è messa a parlare al telefono e rideva forte.
Una fila più indietro: un ragazzone sui 30 anni col maglioncino color panna a trecce. Lo sguardo fisso sul telefono. Poi ha risposto a una telefonata, e ho notato che la sua bocca faceva una smorfia ricorrente ogni volta che rispondeva al suo interlocutore. Aveva l’aria da giornalista di economia. Composto e compìto, con il colletto della camicia perfettamente dentro al collo del maglione.
Poi la signora nella mia stessa fila, ma dal lato opposto: coi capelli viola molto fini, una suoneria orribile e fastidiosa, un ricorrente “ciao patata” ogni volta che iniziava a rispondere a qualcuno.
E la ragazza di fronte a me: infagottata in una felpa enorme, di una università americana. Con gli occhi ben truccati, belli ma tristi. Un gran sonno che l’ha spinta, a un certo punto, a mettersi gli occhiali da sole in un treno immerso nella notte più nera tra le campagne del parmense.
L’ho stimata, perché anche io spesso metto gli occhiali da sole come messaggio all’umanità: non mi parlate, grazie.
Poi si sveglia e risponde a una telefonata a voce bassissima, con una forte inflessione abruzzese (che riconosco bene) e dice che non può parlare ora di questa cosa, in treno, è molto delicata.
E lì immagino: salute? Università? Lavoro? Amore?
Lei si fa degli scrupoli nel raccontare per telefono, ma la disgraziata che ho dietro di me, no: una rossa scompigliata che urla tutti i fatti suoi con un’amica al telefono. Amica che, a un certo punto, liquida con una bugia favolosa: devo ricaricare il telefono, che non è scarico eh, ma poco ci manca. Ti richiamo tra mezz’ora se non stai cenando, amò!
Non passa moltissimo che risponde a un’altra chiamata.
Stavolta, magicamente, il telefono non si deve più ricaricare, anzi. Forse si è ricaricato in un secondo.
Bell’amica.

Ultimo volto: forse il mio.
Che mi accascio sul tavolinetto della Freccia perché ho fame, sonno, sto scomoda, ho caldo con questo maglione.
Uno sguardo che si apre solo quando ricevo i messaggi dei miei amici, dei miei genitori, dei miei colleghi, di chi mi aspetta per andare a un compleanno, di chi mi chiede come sia andata la giornata, di chi si interessa se ho mangiato, se il treno è in ritardo.
Per un attimo mi fermo e penso: quanto sono fortunata.
Quanto è bello sapere che da qualche parte, nel mondo, ho una piccola comunità di persone con cui ridere e scherzare e che ci tiene a sapere come sto.

Se ce l’avete anche voi, siatene grati, perché è veramente l’unica cosa che conta al mondo.

Se vuoi leggere subito un articolo appena lo pubblico, scrivi la tua mail qui:


Lascia un commento

Commenti

7 risposte a “Le facce dei treni”

  1. Ciao Isabella! Rispondo alla domanda presente nelle prime righe del post. Quando il viaggio inizia guardo soprattutto fuori dal finestrino e per diverso tempo non faccio nient’altro: ne telefono ne musica. Dopo di solito ascolto musica quando questa concentrazione iniziale svanisce. Ogni tanto anch’io guardo chi passa nel treno.
    Sulle tipologie di persone che hai descritto qui, pensavo alla tipa che chiude una chiamata per via del telefono scarico, salvo poi essere una scusa.

    Ciao!!! 🙂

    Piace a 1 persona

    1. Ciao Gianluca, grazie per il tuo commento 🙂 Anche io guardo tanto fuori dal finestrino, quando il vetro e l’orario lo permettono. Mi incanto proprio. Per la simpatica bugiarda del treno, eh…Mi ha fatto sorridere, che dire. A presto! 🙂

      Piace a 1 persona

      1. Di nulla! 🙂
        Per l’orario significa che di notte non guardi?
        Sulla signora bugiarda, ha mostrato il suo lato “migliore” anche in treno 🚄🚃

        Ciao 🌌

        "Mi piace"

        1. Sì esatto, quando è buio mi infastidisce vedere solo il mio riflesso… A presto!! 🙂

          Piace a 1 persona

  2. Avatar Federico

    A guardare nell’ordinario c’è molto di straordinario.
    Brava, mi è piaciuto. ✨

    Piace a 1 persona

    1. Grazie di cuore Federico!! 🙂

      "Mi piace"